Elisa Pedron vive non lontano da Allegretto e DIPINGE. L’ho scoperto in un contesto in cui la pittura c’entrava ben poco. Eravamo a un corso di formazione ed Elisa ha portato un suo quadro, che è stato messo all’asta per raccogliere fondi destinati a un’associazione che si occupa di adozioni a distanza. Non ho fatto nessuna offerta perché il quadro non mi ha particolarmente colpito.  Lo dichiaro pubblicamente perché Elisa lo sa già: gliel’ho detto di persona la scorsa settimana, quando di quadri ne ha portati un baule intero qui ad Allegretto, con esiti decisamente diversi :-D. E lo faccio anche perché quello che è accaduto a noi due è un bell’esempio di come un giudizio su un particolare non sia mai un giudizio sul generale.

Che cosa è successo tra il giorno dell’asta e la scorsa settimana? E’ successo che Allegretto ha ritrovato il suo focus e ha così attratto l’attenzione di Roberta Lozza, che con Elisa sta invece lavorando da tempo e con grande convinzione. Di Roberta vi parlerò in una delle prossime puntate. Per ora vi dico solo che dopo aver scoperto quello che stavo combinando qui mi ha parlato dei suoi progetti con Elisa e alla fine abbiamo deciso che la location corretta per il passo che si accingevano a fare era proprio Allegretto.

E così è stato. Elisa è arrivata con la sua macchina piena di tele, le ha scaricate e ha cominciato a togliere gli imballaggi. Il primo quadro ad uscire dal guscio è stato Vortici2.

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Mi ha attirata subito, anche se i colori blu e verde non sono tra i miei preferiti. Però mi è piaciuto, molto. A quel punto ho alzato le antenne perché l’operazione si rivelava molto più interessante del previsto 🙂 E poco dopo è arrivato IL quadro: Ricordi futuri, il quadro che volevo proprio guardare e che sta cercando il suo posto nella sala musica. Nella foto lo vedete appoggiato al pianoforte, ma vista la trasformazione della sala in atto bisognerà studiare attentamente la collocazione perché al momento il quadro rimane da noi 🙂

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Anche Ricordi futuri è verde e blu, ma la fila di torri slanciate che si stagliano all’orizzonte mi ha conquistata. Elisa me lo ha raccontato così: la linea bianca è come la linea di un elettrocardiogramma, in cui compare però solo la parte superiore, segno di una vita vissuta nel presente e proiettata verso il futuro. Le scie sinuose che si vedono nella parte bassa del quadro sono i ricordi, che lasciano in noi un segno indelebile, ma dai contorni via via sempre più sfocati.

Al centro del quadro è posizionato un frammento di quarzo ialino, che, secondo le indicazioni che Elisa ha tracciato sul retro del telaio, “rende sinceri e imparziali, rafforza la capacità di comprendere gli altri, dona chiarezza mentale, trasparenza e solidità, stimola l’individuo a conoscere se stesso, purifica il nostro campo energetico”.

Mi sembra di buon auspicio per tutti coloro che passeranno parte della loro vita ad Allegretto 🙂

Se volete conoscere meglio Elisa Pedron e la sua opera vi suggerisco di cominciare da qui.

 

Categories: storie di Allegretto

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