Al principio di Allegretto ci sono io, Federica, con tutte le cose che amo fare e le mie curiosità e con tutte le persone che mi sono accanto in questa avventura o che mi sono state accanto in passato. La loro presenza, il loro amore, la loro ostilità hanno danzato con la mia anima ed è grazie a loro che oggi sono qui a fare questo.
In Allegretto ho messo tutta la mia storia: la fiammella della ricerca che arde anche se apparentemente la mia laurea in Lettere e il dottorato in Filologia umanistica se ne stanno arrotolati in un tubo di cartone; gli strumenti musicali con cui mi sto riempiendo la casa e la mia pretesa di imparare a suonarli tutti (quelli che compro, non tutti tutti!). Per ora faccio cantare pianoforte, musette e arpa celtica e mi rilasso picchiando uno djembé.
Ci sto mettendo i piccoli brani che mi diverto a comporre e che trovano sempre qualche fan, i segni tracciati dai pennelli che faccio correre sulla tela, i libri che hanno lasciato un segno e quelli che non ho ancora letto. Ci sto mettendo l’attenzione che sto imparando ad avere, per le persone e le loro parole, per il mio tempo e per quello degli altri, per ciò che è fondamentale e per la disciplina che occorre per ottenere grandi risultati.
E nella mia palla di cristallo vedo che un giorno qui dentro ci sarà anche la voglia ballare e qualcosa di straordinario riempirà il giardino (e i campi tutti attorno) 🙂
Al mio fianco ci sono Stefano e Matilde e mamma e papà.
Stefano è mio marito ed è l’uomo più fantastico dell’universo 🙂 Se Allegretto è ciò che è dipende in gran parte dalla sua fiducia nelle mie idee e dalla sua collaborazione. Stefano è specchio, consigliere e operaio. In Allegretto ha messo pensieri, entusiasmo, preoccupazioni, soldi, tempo e lavoro fisico.
Matilde è il nostro capolavoro assoluto, una pupattola piena di energia e di simpatia. Matilde è, consapevolmente o meno, fonte di ispirazione continua ed esempio luminoso di determinazione. Allegretto è nato prima di lei, ma è anche merito suo se continuo a trasformarlo.
Mamma è stato l’ostacolo più grande da superare e per questo la ringrazio. La sua opposizione a questo progetto mi ha permesso di mettere alla prova la mia voglia di lavorarci davvero e di scoprire in mio padre un alleato. I miei genitori ci sono sempre stati e continuano ad essere sempre al nostro fianco, pronti a rendere questo posto sempre più bello e sempre più accogliente.
E poi c’è la lunga lista di quelli che ci stanno credendo. Le persone che hanno incrociato Allegretto fin da quando era solo una parola sono tante. La maggior parte di loro si è lasciata catturare e ha lasciato un segno: Hernan e Marco, miei compagni di lavoro durante un evento di formazione, hanno scelto me perché salissi sul palco a parlare di quello che volevo creare, Daniele mi ha costretta a mettere nero su bianco l’impegno di un anno e così facendo mi ha dato la possibilità di dare forma a ciò che girava nella mia mente, poi mi ha buttata nella mischia spingendomi a rendere sempre più chiaro il mio pensiero, Alena e Yeimy hanno scelto di passare alcune notti qui quando ancora non c’era quasi nulla, Gabriele ha procurato furgoni e accompagnato Stefano in spedizioni per acquistare i mobili, Mirko e Nicola ci hanno aiutato a montarli, Andrea ascolta i miei deliri, Chiara ci ha affidato parte della sua biblioteca e della sua collezione di strumenti musicali, Roberta sta condividendo le sue competenze marketing e poi ci sono gli ospiti, la ragione di tutto.
Tutti loro sono nei nostri pensieri ogni giorno e a tutti loro diciamo grazie di esserci.