La mia prima mostra affonda le sue origini nei mesi seguiti al mio rientro dagli Stati Uniti e che a un primo sguardo si sono presentati come un momento di paralisi. L’attività frenetica seguita ad una temporanea tregua e poi di nuovo la necessità di rallentare all’improvviso hanno fatto emergere con chiarezza il tema del rapporto con le emozioni. Possiamo lasciarci travolgere da esse, possiamo tentare di controllarle, possiamo imparare a lasciarci guidare. La scelta è nostra.

Prima però abbiamo bisogno di un occasione per guardarci dentro. L’immagine del “guardare dentro” è stata il mio punto di riferimento in questo lavoro e ha determinato la scelta di tecniche e supporti e dell’allestimento stesso.

I disegni sono letteralmente venuti a galla nel giro di pochi giorni, semplici e, mi auguro, efficaci.

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